Umbria

Non è Facile Spiegare l'Umbria

Non è facile spiegare l’Umbria.
In termini geografici l’Umbria è una piccola regione (complessivamente si contano meno di un milione di abitanti nei circa 100 comuni che la compongono) situata esattamente al centro dell’Italia tra Toscana, Lazio e Marche.
La regione Umbria è letteralmente tagliata dal fiume Tevere che nasce a nord della regione ed arriva a Roma e che, in qualche modo, ha segnato la storia umbra.
Storicamente, infatti, è stata abitata dagli etruschi nella parte ad occidente del fiume e dalla popolazione degli umbri ad oriente. 

Lungo il suo corso possiamo incontrare il capoluogo di regione Perugia e le splendide cittadine di Todi ed Orvieto ricche, come il capoluogo regionale, di testimonianze che vanno dal periodo etrusco al rinascimento.
Tuttavia, la cittadina più nota dell’Umbria è certamente Assisi, arroccata sul Monte Subasio che diede, nel lontano 1182, i natali a San Francesco.
Da segnalare, per l’importanza artistica ed architettonica anche Gubbio, Spoleto, Spello, Bevagna, Narni, Norcia e tanti altri piccoli borghi che fanno dell’Umbria una delle regioni italiane più interessanti da visitare.
Ad ovest si segnalano i bacini lacustri del Lago Trasimeno (il più grande lago dell’Italia peninsulare) e del Lago artificiale di Corbara mentre ad est quello del Lago di Piediluco, poco distante dalle rinomate Cascate delle Marmore.

UMBRIA AGROALIMENTARE

In termini agroalimentari l’Umbria presenta una vastissima gamma di eccellenze: qui è nata la “norcineria” (a Norcia per l’esattezza) intesa come arte di preparare salumi ed insaccati dalla lavorazione della carne di maiale: prosciutti, salami, salsicce secche, capocolli, lombetti, guanciali, spallette.
Sempre nella zona di Norcia viene cavato il Tartufo Nero Pregiato, mentre il suo cugino più povero, il tartufo nero estivo, detto anche scorzone, è diffuso un po’ in tutta la regione. Troviamo anche il prezioso tartufo bianco autunnale che, seppur meno noto di quelli di Alba e di Acqualagna, è di grande qualità con particolare concentrazione nelle zone dell’Altotevere (Pietralunga, Città di Castello, Gubbio).
Sempre in questo ricco bacino tra, in particolare nell’altopiano di Castelluccio è diffusa e pregiata la coltivazione della lenticchia, tra cui citiamo la Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP. Tra gli altri legumi minori dopo la lenticchia troviamo due Presìdi Slow Food, quello della Roveja di Civita di Cascia e quello della Fagiolina del Trasimeno.
La coltivazione dell’olivo è diffusa in tutta la regione, tanto che l’Umbria è l’unica regione italiana a vantare un marchio DOP ad estensione regionale, seppur suddiviso poi in cinque sottozone: Assisi-Spoleto, Colli del Trasimeno, Colli Martani, Colli Amerini, Colli Orvietani.
Le varietà più interessanti di olive sono il Moraiolo, il San Felice e la Dolce Agogia.
Di nicchia, ma comunque da ricordare, è la produzione di zafferano, particolarmente pregiato nel caso delle due principali produzioni a Cascia ed a Città della Pieve.
Tra le carni è pregiata quella di bovino nella specifica di Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale razza Chianina, quella di agnello soprattutto nella zona appenninica e quella di maiale sia per la produzione di carne fresca che di salumi. Importantissimi sono il cinghiale e la cacciagione particolarmente utilizzati nelle varie ricette territoriali.

UMBRIA VITIVINICOLA

L’Umbria pur essendo una delle più piccole regioni italiane presenta un’alta concentrazione di cantine.
Infatti, suddivise nelle 2 DOCG (Sagrantino di Montefalco e Torgiano Rosso Riserva) e nelle 13 DOC, se ne contano quasi 250.

Le principali zone di produzione
Le tre zone vinicole più importanti sono Orvieto per i bianchi e Torgiano e Montefalco per la produzione di rossi.
Altri bacini di produzione significativi sono il Lago Trasimeno, Spoleto, Todi, il Lago di Corbara, i Colli Amerini, i Colli Martani e la zona Assisi-Perugia.
Meno importanti fino ad oggi in termini produttivi ma di crescente interesse la zona di Terni e Narni ed i Colli dell’Alto Tevere (Alto Tiberini).

I principali vitigni

I vitigni più diffusi tra i bianchi sono il Grechetto ed il Trebbiano (nelle due versioni Trebbiano toscano e Trebbiano spoletino), mentre per i rossi sono il Sangiovese ed il Sagrantino.
Altri vitigni a bacca rossa coltivati sono il Merlot ed il Cabernet Sauvignon presenti, come il Sangiovese, in quasi tutte le DOC della regione.
A noi piace ricordare, inoltre, il Canaiolo, il Ciliegiolo di Narni ed il Gamay del Trasimeno.

Principali Vini Rossi

• Sagrantino: il vitigno autoctono umbro per eccellenza è coltivato al centro dell’Umbria in cinque borghi che vedono Montefalco loro capofila.

Viene prodotto in purezza (Sagrantino di Montefalco DOCG, sia nella versione secca che passita) ed è inoltre presente in percentuale minima obbligatoria del 10% e massimo del 15% nel Montefalco Rosso DOC. Il Sagrantino si caratterizza per una ricchezza di tannini che fanno si che sia un vino particolarmente adatto all’invecchiamento.
Nella maggior parte dei casi, il Sagrantino affina in barrique per donare immediatamente al vino una morbidezza in grado di frenare l’impeto e la durezza dei tannini di cui è ricco.

• Torgiano Rosso Riserva: insieme al Sagrantino il rosso ambasciatore dell’Umbria è prodotto da uve Sangiovese dal 70% al 100%. Dopo tre anni obbligatori di affinamento il Torgiano Rosso Riserva può essere apprezzato per la sua eleganza ed armonia.

• Montefalco Rosso: nella zona di produzione del Sagrantino le stesse aziende producono questo blend a base Sangiovese (dal 60% al 70%) con una piccola percentuale di Sagrantino (dal 10 al 15%) di facile apprezzamento per il giusto rapporto qualità prezzo.

• Torgiano Rosso: stesso uvaggio del Torgiano Rosso Riserva per questo vino che viene affinato un anno di meno ed è quindi di più facile ed immediato consumo.

• Gamay del Trasimeno: intorno al lago principale dell’Umbria il Gamay ha raggiunto un’identità talmente forte da divenire Doc in purezza. Morbido e gradevole, più beverino nella versione base e più impegnativo negli abbinamenti nella versione Riserva.

• Ciliegiolo di Narni: vitigno autoctono che nel sud dell’Umbria dà vita a questo rosso fresco, piacevole, di gradevole acidità e quindi adatto, tra i rossi, ad abbinamenti con piatti più leggeri.

Principali Vini Bianchi

• Orvieto Doc: anche nelle tipologie Classico e Classico Superiore, blend composto da Trebbiano toscano (qui chiamato Procanico) e Grechetto. I vini dell”Orvieto Doc in genere non fanno affinamento in legno ed il loro sapore, nella versione tradizionale, è secco.

• Grechetto: coltivato in tutta la regione, da nord a sud e da est ad ovest, è presente in purezza o in blend con Trebbiano toscano, con Riesling e con Chardonnay. In generale, risulta essere un vino mediamente secco che in alcuni casi aziendali o territoriali riesce ad esprimere note floreali e fruttate e maggiore morbidezza come nella zona di produzione di Todi, dove ha assunto caratteristiche qualitative talmente identitarie da divenire Grechetto di Todi, tendenzialmente più profumato e morbido del Grechetto delle altre zone di produzione.

• Trebbiano spoletino: adattamento territoriale del Trebbiano toscano, diversamente dal suo parente più famoso, è in genere più profumato e morbido. Nella zona di Spoleto- Montefalco è prodotto quasi esclusivamente in purezza.